Il Territorio
Valsavarenche - Montagna selvaggia

Valsavarenche è una delle quattro valli della Valle d'Aosta note come valli del Gran Paradiso (con Valgrisenche, Rhêmes e Cogne). La valle è attraversata dal torrente Savara, che ha la sua sorgente nella valle del Grand Etret in fondo alla valle. A sud, la valle termina contro le vette della catena del Gran Paradiso che circondano l'anfiteatro naturale di Pont, per proseguire nella valle del Nivolet fino al valico omonimo che segna il limite con la valle di Ceresole Reale, la valle dell’Orco e il Canavese. A est e a ovest, la Valsavarenche è delimitata dalle valli di Cogne e di Rhêmes, separate da catene montuose alte 3000 metri.

La Valsavarenche, la più selvaggia delle valli del Gran Paradiso, è una sorta di profondo corridoio incassato nelle montagne, in un tipico ambiente alpino. È senza dubbio una delle cattedrali dell'escursionismo alpino per le traversate e le salite intorno al massiccio del Gran Paradiso, che raggiunge quota 4.061 metri. La valle è anche il punto di partenza per un gran numero di escursioni di qualsiasi difficoltà, grazie ad un'ampia rete di sentieri creati in passato dagli abitanti della valle per raggiungere gli alpeggi di alta montagna e praticare l'attività agropastorale. Gran parte di questi sentieri furono creati anche su richiesta dei re di Casa Savoia, nella seconda metà dell'Ottocento, per organizzare le battute di caccia.

Valsavarenche è oggi una valle alpina preservata e selvaggia, nel cuore di un ambiente naturale con flora e fauna eccezionali... Benvenuti nella Valsavarenche, montagna selvaggia!

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La storia del Parco Nazionale del Gran Paradiso

Il Parco Nazionale del Gran Paradiso si estende su una superficie di oltre 70.000 ettari nei territori della Valle d'Aosta e del Piemonte, in particolare nei territori dei comuni valdostani di Aymavilles, Villeneuve, Introd, Rhêmes-Saint-Georges, Rhêmes-Notre-Dame, Valsavarenche e Cogne.

Il territorio fu dichiarato “riserva reale” dal re Vittorio Emanuele II nel 1856 per la protezione dello stambecco. Il 3 dicembre 1922, per decreto del re, divenne il 1° parco nazionale italiano.

I Regi Patenti del 21 settembre 1821, con i quali la caccia allo stambecco era vietata negli Stati reali, furono il primo indizio di un intervento dell'autorità sul territorio del Gran Paradiso. Nel 1919 durante il riordino dei beni della Corona, il re propose di cedere i suoi beni allo Stato per consentire la realizzazione del parco. Nel 1922 fu promulgato il decreto istitutivo del parco e nel 1923 venne istituita la Regia Commissione per la gestione di questo nuovo ente. Nel 1947, dopo la guerra, un decreto del Capo Provvisorio dello Stato fa rinascere il Parco come organismo composto dai rappresentanti del Governo della Regione Autonoma Valle d'Aosta e della Provincia di Torino.

Oggi gli obiettivi del Parco sono la conservazione della natura e la valorizzazione del territorio in modo sostenibile con l'ambiente.

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